Un contratto da record per un attaccante che in meno di tre stagioni ha già riscritto svariati primati, non solo della sua squadra, il Manchester City, ma della stessa Premier League: nove anni e mezzo, è questa la durata del nuovo accordo che legherà Erling Haaland ai Citizens fino al 2034.
Mai nella storia del calcio inglese (e mondiale) un giocatore aveva sottoscritto un contratto così lungo: lo scorso agosto l'attaccante Cole Palmer aveva posto la firma su un accordo simile con il Chelsea, ma di soli nove anni. Haaland, il cui precedente accordo con gli attuali campioni d'Inghilterra sarebbe scaduto nel 2027, ha aggiunto altri sei mesi, intrecciando il suo destino a quello del City fino a quando avrà 34 anni.
Tutto ciò, assieme a una frase del norvegese dopo l'annuncio ("sono del City al 100%, non importa cosa accadrà") fa capire che la voglia di esserci è stata, così come per Pep Guardiola (ora alle prese con un doloroso divorzio, non dal club ma da sua moglie Cristina), più forte di tutto, anche del pensiero, o incubo, di una possibile retrocessione a tavolino che potrebbe essere inflitta al City per la vicenda delle 115 infrazioni e violazioni del Fair Play Finanziario del calcio inglese. La sentenza è prevista ad aprile, ma a Manchester sponda City sembrano non volerci pensare, così offrono 60 milioni alla Juventus per Cambiaso e ignorano le ironie di Jurgen Klopp, pronto ad offrire birra a tutti se al club di proprietà dello sceicco Mansur venisse revocato qualche titolo.
"Sono davvero molto felice di aver firmato e di poter trascorrere ancor più tempo in questo grande club - la soddisfazione di Haaland -. Il Manchester City è un club speciale, pieno di persone fantastiche, con tifosi straordinari, l'ambiente per tirar fuori il meglio da tutti. Soprattutto grazie a Pep, il migliore allenatore al mondo, con il quale si impara sempre qualcosa di nuovo ogni giorno". Dopo il rinnovo in novembre di Guardiola, che però ha prolungato solo fino al 2026 (con opzione per un'altra stagione), ora Haaland: le uniche due buone notizie per il City degli ultimi mesi, duranti i quali la squadra è precipitata in una crisi nerissima dalla quale solo ora sembra riemergere. Già fuori dalla corsa al titolo (-12 dalla capolista Liverpool con una partita in meno da giocare), attardato anche in Champions League, Guardiola rischia seriamente di chiudere la stagione senza titoli. E sarebbe una (amara) novità considerate le ultime annate trionfali dei suoi.
Arrivato nell'estate 2022 dal Borussia Dortmund, fin qui il bomber vichingo - 25 anni in luglio - ha segnato 111 gol in 126 partite, in tutte le competizioni, conquistando due Premier League, una FA Cup e una Champions League. Vittorie di squadre rese possibili anche grazie alla sua strepitosa media-gol: una rete ogni 91' in campionato, ogni 92' in Europa, addirittura ogni 71' in coppa nazionale. Dopo una prima stagione inglese semplicemente sensazionale, 52 reti, lo scorso anno Haaland ha "rallentato" andando a segno solo 38 volte, e quest'anno è secondo nella classifica marcatori della Premier, con 16 gol (21 in tutte le competizioni), due in meno di Mohamed Salah.
Una prolificità che in due anni e mezzo gli ha già consentito di essere terzo nella classifica dei migliori marcatori Citizens in Premier, dietro a Sergio Aguero (184) e Raheem Sterling (91). E c'è già chi calcola - qualora riuscirà a mantenere questa costanza di rendimento - in quale stagione Haaland supererà il record di marcature (260) in Premier stabilito da Alan Shearer: se all'ex attaccante del Newcastle sono servite 441 gare nella massima divisione inglese, ad Haaland ne potrebbero bastare 200, e già nel 2029/30 il primato sarebbe suo. Ben prima della scadenza naturale del nuovo accordo, nel quale l'ingaggio è rimasto top-secret.
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