"Ho letto recentemente la
storia della figlia di Roberto Mancini, che è stata discriminata
a causa di una malformazione al viso. Mi ha colpito molto. Credo
che non ci sia niente di cui vergognarsi". Lo dice l'allenatore
dell'Empoli, Roberto D'Aversa, ai microfoni di 'Cronache di
spogliatoio', raccontando alcune vicissitudini che lo hanno
colpito nell'ultimo anno, fra queste una paresi facciale
momentanea con cui convive da qualche settimana. "Mi sono
svegliato e la bocca non rispondeva più - ha spiegato -. Mi
stavo lavando i denti, erano due giorni che non sentivo i
sapori. Sono andato all'ospedale. E' un disagio temporaneo, che
migliora giorno dopo giorno".
Il tecnico ha continuato e sta continuando ad allenare e a
fare una vita normalissima: "Non mi sono nascosto. Sono andato
in campo, davanti alle telecamere, senza problemi. Per
rassicurare le persone che mi vogliono bene, ma soprattutto
perché mi metto nei panni di chi convive con questo problema
permanentemente, con chi deve fare i conti con i problemi fisici
fin dalla nascita - ha aggiunto -. Mi immedesimo in chi ci
convive da tutta la vita. A chi subisce del bullismo per questo.
Io sto solo prendendo farmaci per i nervi, passerà. Se guardo ai
problemi con cui sta lottando mia madre, arrivo alla conclusione
che i problemi sono altri".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA