Rinviare di sette mesi l'obbligo per
le imprese di stipulare le polizze anticatastrofali. Lo chiede
un emendamento di FdI al decreto bollette presentato alla
commissione Attività produttive della Camera. La proposta,
firmata dal deputato Riccardo Zucconi, modifica il termine entro
cui stipulare i contratti assicurativi a copertura dei danni da
calamità naturali ed eventi catastrofali attualmente fissato al
31 marzo 2025, posticipandolo al 31 ottobre 2025. Il fine,
precisa l'emendamento, è "consentire il superamento
dell'emergenza energetica senza ulteriori oneri per le imprese".
Tra gli emendamenti al decreto figura anche la richesta
bipartisan di estendere di sei mesi il periodo nel quale i
clienti vulnerabili possono accedere al servizio a
tutele graduali. Quattro proposte identiche presentate da Pd,
Misto, Iv e FI, chiedono di spostare dal 30 giugno al 31
dicembre 2025 il termine entro il quale, in base a quanto
stabilito dalla legge sulla concorrenza, i clienti domestici
vulnerabili hanno la facoltà di chiedere l'accesso al servizio a
tutele graduali. Le modifiche chiedono anche che l'Arera, oltre
a dare evidenza delle modalità di attuazione della norma sul
proprio sito istituzionale, sia tenuta anche ad informare "in
maniera puntuale tutti i soggetti interessati alle
disposizioni".
Altre proposte presentate sia dalla maggioranza che
dall'opposizione chiedono poi di estendere anche alle imprese
più piccole le misure di riduzione del costo dell'energia
previste dal decreto. Quattro proposte identiche di FdI, Lega,
Pd e Iv propongono di sopprimere il tetto dei 16,5 kW per
l'azzeramento per un semestre della spesa per oneri di sistema
relativi al sostegno alle energie ricavate da fonti rinnovabili
e alla cogenerazione (cosiddetta componente Asos) per i clienti
finali non domestici in bassa tensione. Altri due emendamenti di
FI e Lega propongono che la soglia sia superiore "o uguale" a
16,5 kW. Ma ci sono anche diverse proposte che chiedono la
riduzione del tetto: un emendamento di FdI chiede di portarlo a
4,5 kW, uno di FI a 5 kW, così come altri quattro emendamenti
identici di FI, Pd, Iv e Misto, mentre due proposte uguali di
FdI e Pd lo portano a 10 kW.
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