"Ritengo sia arrivato il momento di
chiarire alcune cose rispetto a quanto accaduto Sabato, 22
marzo, a margine della presentazione del mio ultimo libro. Il
gesto che ho compiuto appartiene ad una mia gestualità
familiare. Mi sono reso conto, vedendo le riprese, di aver
trasportato quasi meccanicamente quel gesto in un ambito
diverso. Ho commesso un errore e di questo mi dispiaccio. Ma è
evidente dalle immagini e dall'audio che non ho mai inteso
aggredire, né tanto meno intimidire la giornalista. Questa
vicenda mi offre l'occasione per una riflessione che forse è
utile. Penso sia un diritto di ciascuno, non importa affatto
quale ruolo abbia ricoperto nella vita, rivendicare la propria
storia e la propria onorabilità e non accettare, come un destino
inevitabile, la strumentalizzazione e persino la derisione
dilaganti, anche grazie alla potenza della Rete. Come se
un'intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse".
Lo dice in una nota l'ex premier Romano Prodi.
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