Un 30enne è stato sottoposto stamani a fermo di indiziato di delitto, con l'accusa di tentato incendio aggravato dalle finalità eversive, per l'attentato incendiario alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorsi.
L'uomo, si spiega in una nota della procura, "risulta aderente all'area antagonista radicale fiorentina vicina a circuiti anarchici ed il reato risulterebbe essere stato commesso mentre questi si trovava in regime di arresti domiciliari con controllo elettronico".
L'arresto è stato eseguito nelle prime ore di oggi dai militari del Ros insieme a quelli del comando provinciale dei carabinieri di Firenze, che hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Firenze. " "Particolarmente utile" alle indagini, si spiega, "è risultata la minuziosa analisi di centinaia di sistemi di videosorveglianza esistenti nell'area interessata dagli eventi".
L'azione incendiaria alla caserma, che si trova nel centro della cittadina del Migello, si spiega nella nota della procura, è stata messa a segno intorno alle 2 del 13 gennaio: dalle immagini delle telecamere, si vede "un giovane, con il viso parzialmente travisato dal cappuccio del giubbotto" che si avvicina al portone della caserma, tira fuori da una busta capiente "un contenitore colmo di liquido altamente infiammabile, avvolto da una felpa intrisa del medesimo liquido e, dopo aver appiccato l'incendio", si allontana a piedi.
"Solo il provvidenziale intervento di alcuni militari" che erano nella caserma, accortisi delle fiamme "che avevano già completamente avvolto l'ingresso e con l' uso di estintori, consentiva di domare le fiamme scongiurando più gravi conseguenze".
Gli investigatori nel giro di 24 ore, sono riusciti a raccogliere, si evidenzia, "un quadro gravemente indiziario a carico del giovane coinvolto nei fatti, per il quale, alla luce del ritenuto pericolo di fuga, veniva emesso il provvedimento di fermo".
Il trentenne fermato era finito ai domiciliari con braccialetto elettronico a febbraio scorso con l'accusa di aver attentato alla sicurezza della linea ferroviaria dell'Alta velocità tra Firenze e Bologna con l'aggravante del terrorismo.
Per l'accusa l'8 agosto 2023 avrebbe sabotato una cabina elettrica mandando in tilt per ore la circolazione ferroviaria. Il guasto, secondo quanto poi ricostruito dalle indagini della polizia, era stato preceduto da una telefonata anonima, partita da una colonnina di soccorso nella tratta Ivice-San Pellegrino, che annunciava la presenza di una bomba nella galleria di Scheggianico nel comune di Firenzuola. La procura ha chiuso le indagini e per il 30enne ha chiesto il rinvio a giudizio: l'udienza preliminare è fissata il prossimo 10 febbraio.
Lo stesso trentenne nel marzo scorso era stato condannato in abbreviato a 2 anni di reclusione per sei attacchi incendiari sulla linea dell'Alta velocita che collega Firenze a Bologna nei tratti passanti dalle località di S.Piero a Sieve e Firenzuola messi a segno tra agosto e dicembre 2022. La procura aveva contestato l'aggravante del terrorismo non riconosciuta però dal giudice. Ancora non sono state depositate le motivazioni.
Mazzetti: 'Il problema degli anarchici è reale'
"Voglio esprimere la mia profonda gratitudine alle Forze dell'Ordine, che fanno sempre molto, per aver prontamente individuato e arrestato l'anarchico che ha commesso l'atto incendiario contro la caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo. Ciò che più allarma, però, è che questa persona si trovasse già ai domiciliari - e con controllo elettronico - per 'plurimi attentati' alla linea dell'alta velocità Firenze-Bologna, ma evidentemente ha potuto commettere altri reati". A dirlo è Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, eletta nel Mugello.
"È segno - prosegue - che c'è un problema anarchici reale ed è confermato dai fatti, a differenza di quanto sostengono le forze di opposizione, che le linee ferroviarie sono bersaglio degli anarchici, al netto di cronici problemi infrastrutturali, con esplicite finalità eversive. Mi preoccupa che nel Mugello possano esserci e agire persone come questo 'giovane anarchico' e chiedo di potenziare la sicurezza, aumentando i presidi delle istituzioni sul territorio, con un commissariato e non solo". E auspico - conclude - che a questa condanna e a questa richiesta si uniscano anche gli altri parlamentari eletti nel territorio".
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