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Nanz, 'Iue più aperto, serve dibattito su futuro Ue'

Nanz, 'Iue più aperto, serve dibattito su futuro Ue'

Presidente Istituto:'Pure per nostri studenti problema alloggi'

FIRENZE, 17 gennaio 2025, 13:57

Redazione ANSA

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Un'università sempre più aperta e vicina a Firenze e ai fiorentini e in un dialogo costante con le istituzioni e le altre realtà accademiche per un dibattito aperto e pubblico sull'Europa e il suo futuro. Sono alcuni degli obiettivi di Patrizia Nanz, presidente dal marzo 2024 dell'Istituto universitario europeo di Firenze, che traccia alcune delle linee guida per l'Iue.
    Politologa di origini tedesche, esperta di democrazia europea, partecipazione pubblica e sostenibilità, Nanz è la prima donna ad essere nominata per un mandato completo presidente dell'Iue, realtà accademica che conta 700 dottorandi, che salgono a circa 1000 con i master, e 200 professori da 100 paesi, e che il prossimo anno festeggerà 50 anni dalla sua istituzione alla Badia Fiesolana. "Voglio aprire la ricerca al dibattito pubblico, che sarebbe importante anche per una platea di non specialisti, coinvolgendo altri settori e università ma anche scrittori, artisti, il Comune, le istituzioni e la società civile - spiega Nanz -. Affinché l'università non sia vista solo in maniera unidirezionale. Chi fa ricerca poi la comunica al mondo ma con un dialogo e un'apertura al di fuori del mondo accademico per immaginare insieme un futuro europeo. Soprattutto in questo momento storico". In questa direzione si muovono iniziative come la mostra sulla guerra a Gaza, con gli scatti di sei fotoreporter palestinesi, appena aperta alla Badia Fiesolana e aperta gratuitamente al pubblico o le future iniziative, come una rassegna cinematografica, che coinvolgeranno anche la nuova sede di Palazzo Buontalenti, nel centro storico di Firenze. Ma pure una 'rilettura' di State of the Union. "L'Iue - ricorda Nanz - è stato creato nel 1976 e la nostra missione non è solo pensare all'eredità culturale dell'Europa ma anche dare un orientamento, non solo con la ricerca, e formare i leader del futuro, ma anche creare un dibattito pubblico sull'Europa. E' quello che manca un po' in questo momento in cui il progetto europeo è in stallo. In questo l'Italia potrebbe giocare un ruolo fondamentale". Per Nanz "se uno pensa ai paesi fondatori dell'Unione europea l'Italia è quello che in questo momento ha una maggiore stabilità e sarebbe bellissimo che arrivasse proprio dall'Italia un segnale per l'Europa, come già fatto con il manifesto di Ventotene. Oggi ci vorrebbe una spinta in questo senso".
    In quanto realtà fiorentina l'Iue condivide poi con Firenze alcune problematicità, a partire dalla questione degli alloggi per i propri studenti e ricercatori che arrivano da numerosi paesi del mondo. Un aspetto, si spiega, legato alla penuria di affitti residenziali ma anche alla disparità di trattamenti economici delle borse di studio, i grant, che ogni paese stabilisce per i propri ricercatori, con persone che, a parità di lavoro e impegni, percepiscono guadagni molto differenti tra loro.
   

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