Secondo incidente marittimo lungo le coste toscane in meno di due mesi. E in entrambi i casi le cattive condizioni meteo marine potrebbero essere la causa.
Il 28 gennaio scorso fu un mercantile lungo 100 metri, il Guang Rong battente bandiera cipriota, a finire contro la testata del pontile di Marina di Massa (Massa Carrara), causando danni assai ingenti alla struttura e timori per la prossima stagione turistica, ma nessun ferito tra i 13 a bordo e nessun inquinamento per il carburante nei serbatoi.
Ieri verso le 23 è stata una nave oceanografica, la Fugro Mercator, lunga 42 metri e battente bandiera bahamense, a incagliarsi sulla scogliera dell'Enfola, tra i promotori più caratteristici dell'Elba (Livorno), vicino a Portoferraio. Tutte tratte in salvo dalla Guardia costiera, non senza difficoltà, le 11 persone a bordo di nazionalità varie, tra membri dell'equipaggio e personale tecnico-scientifico impegnato in operazioni di monitoraggio dei fondali marini. Al momento nessun problema di sversamenti segnalato.
Da una prima ricostruzione, spiega la Capitaneria di porto, la nave, nel cercare riparo dal maltempo, si sarebbe avvicinata troppo alla costa urtando con il basso fondale e fermandosi lungo la falesia rocciosa dell'Enfola. A seguito dell'incidente la Fugro Mercator ha anche imbarcato acqua: inizialmente l'equipaggio è riuscita a contenerla ma poi ha danneggiato una parte dei motori, provocando un blackout totale degli apparati di bordo che non è stato di aiuto durante il trasbordo delle 11 persone, soccorse da una motovedetta Cp 805 della Capitaneria di porto di Portoferraio.
La vicinanza agli scogli e la risacca hanno contribuito a rendere difficoltose le operazioni coordinate dalla Direzione marittima di Livorno, portate poi a termine senza conseguenze per le persone soccorse, "tutte in buone condizioni di salute", si spiega.
Gli accertamenti della Guardia costiera proseguono comunque per appurare se la nave sia arrivata in prossimità della costa a causa del forte vento di ieri oppure se abbia avuto "problemi tecnici agli organi di propulsione".
Intanto stamani, durante una riunione alla Capitaneria di porto di Portoferraio, la società armatrice è stata diffidata, per ragioni di tutela ambientale, alla rimozione della nave e sono stati esaminati gli aspetti di dettaglio delle attività volte al successivo recupero della nave.
"Sono attualmente in atto, a cura di una società specializzata nel settore, i sopralluoghi subacquei preliminari finalizzati alla redazione di un piano operativo per la rimozione dell'unità", spiega la Guardia costiera che poi assicura: "Dai monitoraggi con i mezzi aeronavali non si registrano inquinamenti marini dovuti a sversamenti di combustibile".
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