Terapie all'avanguardia
nel campo del trattamento dei disturbi del movimento. Sono
quelle che vengono erogate nell'ambulatorio Parkinson di
Pontedera (Pisa) che punta a curare in maniera sempre più
adeguata questa complessa patologia neurodegenerativa
progressiva e cronica. All'interno della struttura di Neurologia
della Valdera, diretta da Renato Galli, con sede all'ospedale
'Lotti', è stato strutturato un ambulatorio per i disturbi del
movimento, integrato nella rete regionale per la cura della
malattia di Parkinson.
Nell'ambito delle malattie neurodegenerative, ricorda una
nota dell'Asl Toscana Nord Ovest, vengono regolarmente seguiti
982 pazienti dei quali 700 con diagnosi di malattia di Parkinson
o di parkinsonismi degenerativi. Le attività consistono in 1.400
visite effettuate nel 2023 e già oltre 800 nei primi sei mesi
del 2024. Per questa patologia, si spiega ancora, è ormai nota
l'efficacia della Ldopa (o levodopa) come trattamento più
affidabile e accurato disponibile (gold standard terapeutico)
lungo tutta la storia naturale di malattia, per controllare i
sintomi bradicinetici evidenti nella malattia e per migliorare
la qualità della vita nei pazienti con malattia di Parkinson
idiopatica. La somministrazione di questo aminoacido per via
orale determina, però, durante la giornata del paziente, ore di
marcata sofferenza fisica e psichica a causa del blocco motorio
e dei sintomi non motori. Dal marzo 2024 anche in Italia è
disponibile una nuova modalità di somministrazione della Ldopa
nei casi di malattia di Parkinson con complicanze motorie di
difficile gestione con la terapia orale. Il farmaco foslevodopa
o foscarbidopa, già presente da anni come terapia infusionale
attraverso una sonda (Peg-J), è infatti ora disponibile anche
come somministrazione continua sotto-cute con notevoli vantaggi
sul piano pratico per questo tipo di patologia.
Nell'ambulatorio Parkinson di Pontedera è possibile accedere
a tutti questi trattamenti, tra cui la somministrazione di
apomorfina sottocute ad infusione continua e quella di
foslevodopa o foscarbidopa sempre sottocute. L'11 luglio 2024
questo tipo di terapia con infusione sottocutanea - che permette
una somministrazione continua e garantisce un controllo stabile
dei sintomi della malattia di Parkinson nella fase avanzata - è
stata applicata a un primo paziente, con ottimi risultati.
L'auspicio è che tale trattamento possa essere il primo di una
lunga serie, in un percorso di miglioramento e ottimizzazione
del trattamento dei pazienti.
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