"La Giunta di Palazzo Donini
chiarisca come intende gestire i 41 milioni di euro di fondi
Pnrr destinati all'assistenza domiciliare, quale modello
organizzativo intende seguire e quali prestazioni il privato
potrà garantire in convenzione o appalto ai cittadini umbri":
questa la richiesta del consigliere regionale Tommaso Bori (Pd),
che ha depositato una interrogazione a risposta immediata in cui
domanda anche "quale è il destino delle decine di infermieri Adi
delle due Asl regionali e che al momento, vista la carenza di
personale infermieristico, vengono utilizzati solo come
personale Adi".
"L'Assistenza domiciliare integrata (Adi) - spiega Bori
nell'atto ispettivo - è un servizio gratuito ed erogato in
convenzione con il servizio sanitario nazionale che prevede un
insieme di attività assistenziali sanitarie e sociali coordinate
da un'Unità di valutazione multidimensionale della Asl. Le
prestazioni di assistenza domiciliare sono erogate da infermieri
di famiglia e di comunità che sono in seno alle due Asl
regionali ma che al momento, vista la carenza di personale
infermieristico, vengono utilizzati solo come personale Adi.
Spesso questi soggetti si sono formati sulle attività di
assistenza domiciliare acquisendo nel tempo una competenza
professionale conseguita sia a proprie spese che mediante
risorse pubbliche appositamente stanziate. E il potenziamento
delle piante organiche e l'utilizzo ottimale degli infermieri di
famiglia e comunità rafforzerebbero di molto i servizi garantiti
dagli infermieri della sanità territoriale".
"A maggio 2023 - si legge nell'interrogazione, secondo quanto
riferisce una nota della Regione - la Giunta ha approvato una
variazione al bilancio che tra l'altro inseriva 41 milioni di
euro di fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza
assegnati alla Regione Umbria per la realizzazione
dell'intervento denominato 'Casa come primo luogo di cura'
(Assistenza domiciliare integrata), per favorire interventi
sanitari e sociosanitari nell'ambito dell'assistenza
domiciliare. I fondi riguardavano gli anni 2023 (9,5 milioni),
2024 (15,1 milioni) e il 2025 (16,7 milioni). Nel giugno 2024
una delibera di Giunta ha ratificato l'intesa con le
organizzazioni rappresentative a livello regionale per il Pnrr
prevedendo l'apertura a soggetti erogatori privati per
l'implementazione delle cure domiciliari in Umbria a valere
sulle risorse del Piano, da realizzare con un percorso
partecipato e condiviso di co-progettazione. Il progetto,
proposto alla Regione Umbria dagli stessi soggetti privati,
prevede appunto lo stanziamento di 41 milioni per ottenere un
servizio regionale di Adi, con tanto di tariffazione
prestazionale identificata".
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