Si torna a parlare di Campagna di
Russia in Piemonte, una terra eternamente segnata da quel
conflitto, nel quale diede un enorme contributo di sangue
soprattutto per la partecipazione della Divisione alpina
Cuneense alla campagna.
Lo scorso 14 settembre la giura del Premio «Alpini sempre» 2024,
giunto alla ventunesima edizione, ha assegnato il primo posto
nella categoria storico-saggistica al volume L'occupazione
italiana in URSS. La presenza fascista fra Russia e Ucraina
1941-43, edito da Carocci. L'autore, Raffaello Pannacci, è
assegnista presso il Dipartimento di Lettere-Lingue
dell'Università di Perugia. Il premio, che giunge in un momento
di rinnovato interesse per le vicende degli italiani in Russia
durante la Seconda guerra mondiale, va ad un'opera dai tratti
innovativi, che punta l'attenzione non tanto sulla guerra
combattuta o sulla ritirata (di cui si sa ormai quasi tutto),
quanto sull'Esercito italiano come ente che occupa, amministra e
sfrutta un territorio conquistato.
Nella categoria narrativa, premio ex aequo a Noi ci abbiamo
creduto. Diario di sei mesi di missione in Afghanistan, del
generale Marcello Bellacicco (autoedito), e a 94 stelle apine.
1918: i dimenticati di Cima Cady, di Sergio Boem (Rendena).
Riconoscimento speciale a «Se il fuoco ci desidera». Breve vita
di Renato Del Din, di Alessandro Carlini (UTET). La cerimonia,
organizzata dal Gruppo ANA di Ponzone con la collaborazione
della Sezione ANA di Acqui Terme, si terrà domenica 27 ottobre a
Ponzone (AL), presso il Centro culturale «La Società», Corso
Acqui 3.
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