"Risultato straordinario sia
politico che elettorale per il Partito democratico in Umbria. Le
urne hanno consegnato una vittoria non scontata e non banale al
centrosinistra di Stefania Proietti": a sottolinearlo è il
segretario regionale del Partito democratico, Tommaso Bori. "Il
Pd dell'Umbria, rispetto alle Regionali di cinque anni fa,
cresce sia in termini assoluti che percentuali, con un balzo di
quasi 10 punti. Quasi raddoppiato anche il numero degli eletti,
che passano da cinque a nove. Siamo tornati ad essere ampiamente
la prima forza politica regionale, grazie ad un lavoro che ci ha
visti impegnati in termini di rinnovamento del gruppo dirigente
e radicamento nei territori, sia di cambiamento della proposta
politica" aggiunge.
"Non siamo solo il perno di un'alleanza ampia e plurale, che
in questi mesi è diventata anche un modello a livello nazionale
grazie al Patto Avanti - afferma Bori in una nota -, ma ne siamo
anche il collante che ha permesso di concretizzare candidature
valide e vincenti insieme ad una proposta politica credibile, in
grado di valorizzare le specificità di ciascuno. Abbiamo
condiviso fin da subito e in maniera unanime la proposta di
Stefania Proietti, consapevoli del valore che la sua figura di
amministratrice concreta, impegnata e civica, rappresentasse non
solo per noi ma per la società regionale. Intendo ringraziarla
per l'impegno instancabile, la forza e la determinazione messa
in campo in questi mesi e sono certo che contribuirà a dare
all'Umbria quel riscatto che merita sui temi fondamentali. Siamo
stati determinanti sul piano nazionale e abbiamo fatto la
differenza sul piano politico: quello che è accaduto in Umbria
non può essere archiviato come una casualità o un incidente di
percorso, come stanno tentando di fare la presidente Meloni a
livello nazionale e la destra di Tesei a livello locale. Quello
che siamo stati capaci di fare in Umbria è un modello che può
essere replicato ed esportato, a partire dal progetto costruito
dal basso e nei territori, così come il programma partecipato e
condiviso. Un modus operandi che può segnare un punto di svolta
nella modalità con cui il Partito democratico è chiamato a fare
non solo l'opposizione, ma a costruire l'alternativa. A partire
dalle azioni chiave della destra che privatizza e svuota i
servizi pubblici, primi fra tutti la sanità, la scuola e i
trasporti".
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