Presentato il report "L'economia del folignate" realizzato dalla Camera di commercio dell'Umbria nell'ambito dell'iniziativa "La Camera incontra i territori".
Secondo il quale uno degli aspetti definiti "più allarmanti" riguarda il trend demografico. Nella stessa città la Giunta camerale si è riunita confrontandosi con istituzioni, associazioni imprenditoriali e categorie professionali del territorio (Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi e Valtopina).
Il presidente della Camera di Commercio dell'Umbria, Giorgio Mencaroni, ha ribadito la validità dell'iniziativa, avviata lo scorso anno e giunta alla sua quinta tappa dopo Città di Castello, Spoleto, Orvieto e Assisi. L'incontro ha permesso un confronto diretto sulle necessità del territorio, così da migliorare continuamente l'efficienza dell'attività camerale.
Mencaroni - è detto in un comunicato della Camera di commercio - ha poi ringraziato il Comune di Foligno per l'attenzione rivolta all'Ente, sottolineando il legame storico tra Foligno e la Camera, che proprio quest'anno celebra i 190 anni dalla sua fondazione in questa città.
Presenti all'incontro anche i sindaci del territorio, a partire da quello di Foligno, Stefano Zuccarini, che hanno espresso soddisfazione per l'iniziativa e ribadito l'importanza di rafforzare il rapporto con la Camera di commercio. È stata sottolineata l'importanza di disporre di dati economici aggiornati, grazie ai report della Camera, per orientare le politiche locali.
A illustrare il report è stato il segretario generale della Camera Federico Sisti.
Uno degli aspetti definiti "più allarmanti" riguarda il trend demografico. Tra il 1971 e il 2024, la popolazione del folignate è infatti cresciuta del 6,2%, mentre l'Umbria ha registrato un aumento del 10% e in Italia dell'8,9%. Ancora più preoccupante è considerata la previsione al 2042: il folignate perderà quasi 9.000 abitanti, con un calo del 9,3%. Il saldo naturale è negativo (-3.417 abitanti), con un indice di vecchiaia che passerà dagli attuali 224 anziani ogni 100 bambini a 386 nel 2042. Secondo la Camera di commercio la questione non è solo numerica, ma anche qualitativa: la percentuale di popolazione con istruzione terziaria è ferma al 15,6%, inferiore alla media umbra (16,9%).
Dal report emerge che la riduzione della popolazione ha portato alla chiusura di alcuni servizi essenziali nei piccoli centri. Il reddito medio per contribuente è inferiore alla media umbra e nazionale, influenzando il potere d’acquisto locale. Il coefficiente di Gini, che misura la disuguaglianza nella distribuzione del reddito, mostra un divario crescente tra fasce di popolazione. L’economia del folignate - è stato detto - mostra segnali di crescita, ma a un ritmo inferiore rispetto al resto del Paese. Il valore aggiunto per impresa nel 2023 era di 592.764 euro, al di sotto della media umbra (723.907 euro) e italiana (753.527 euro). La produttività del lavoro è migliorata dal 2019 al 2023, ma resta inferiore ai livelli regionali e nazionali. Il valore della produzione per impresa è cresciuto, ma rimane nettamente inferiore alla media umbra e nazionale, evidenziando un tessuto economico meno dinamico. Sempre per i dati della Camera, il settore manifatturiero è in difficoltà con una riduzione delle unità locali (-2,7% nel 2024). Il turismo mostra segnali di ripresa, con un aumento delle presenze, ma una permanenza media inferiore alla media nazionale. I settori più dinamici sono il commercio all’ingrosso e i servizi alle imprese. Le aziende leader per fatturato, come Oma e UmbraGroup, "svolgono un ruolo strategico per l’occupazione locale". Gli indicatori di redditività mostrano un panorama altalenante. Il Roi delle imprese folignati nel 2023 era del 4,0%, inferiore alla media italiana (4,4%). Il Roe è sceso dal 7,7% del 2019 al 6,1% nel 2023. Sul fronte degli investimenti, le imprese del folignate hanno registrato un incremento delle immobilizzazioni totali nel 2023, superando la media italiana. Sempre in base al report il folignate ha una bassa propensione all’innovazione. Le imprese esportano meno rispetto alla media regionale e nazionale. Gli investimenti in digitalizzazione sono limitati, riducendo la competitività. Il mercato del lavoro "tiene, ma con criticità". Il numero di addetti per impresa è inferiore alla media umbra e italiana. Il costo del personale è cresciuto del 19% tra il 2019 e il 2023, ma resta inferiore alla media nazionale. Per il report il folignate "si trova in una posizione delicata: l’economia cresce, ma il divario con il resto del Paese resta marcato. Il nodo demografico è centrale e senza un’inversione di tendenza il rischio è un declino economico e sociale sempre più grave".
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