La Cgil è "assolutamente
contraria" all'aumento delle tasse ai ceti medio bassi
dell'Umbria. Posizione espressa in un incontro tra le segreterie
regionali di Cgil, Cisl e Uil e i vertici della Regione in
merito alla manovra che prevede aumenti di Irpef, Irap e bollo
auto.
La Cgil Umbria ha innanzitutto "fortemente criticato" il
metodo, per il ritardo tavolo di confronto "su un'iniziativa
così rilevante e che va a colpire soprattutto lavoratori e
pensionati". "Non abbiamo neanche avuto il tempo di studiare i
dati e portare all'incontro proposte alternative" ha sostenuto
il sindacato.
"Pur essendo consapevoli che il buco nella sanità non è
stato provocato dall'attuale Giunta regionale - spiega la Cgil -
e che ci sia l'urgenza di intervenire, per noi non è comunque
accettabile che a ripianarlo siano i lavoratori e pensionati. In
particolare, riteniamo assolutamente inammissibile l'aumento
dell'Irpef, l'unico aumento tra l'altro previsto subito da
quest'anno. Mentre ad esempio l'Irap infatti partirebbe dal
prossimo anno. Torniamo a chiedere alla giunta regionale
possibili soluzioni alternative che consentano di evitare una
manovra che, a ora, risulta a senso unico".
"Da tempo - ricorda la Cgil Umbria - denunciamo la
situazione critica della sanità regionale e i tagli alle Regioni
portati avanti dal governo nazionale, ma a ripagare questo
deficit di 90 milioni di euro non possono essere i lavoratori, i
pensionati e i cittadini delle fasce medio-basse, che già devono
fare i conti con stipendi molto al di sotto della media
nazionale. Per tutti questi motivi valuteremo le iniziative,
anche di mobilitazione, da mettere in campo".
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