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Lungarotti presenta il 'Progetto 1962'

Lungarotti presenta il 'Progetto 1962'

'Ritorno a origini per portare nel mondo vita lenta dell'Umbria'

TORGIANO (PERUGIA), 28 marzo 2025, 17:13

Redazione ANSA

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Lungarotti, storica realtà vitivinicola dell'Umbria, presenta il "Progetto 1962", che segna l'inizio del quarto ciclo di vita dell'azienda, con l'obiettivo di tornare alle radici per raccontare una nuova contemporaneità.
    Lungarotti - spiega l'azienda in un suo comunicato - ha sempre incarnato valori profondi: famiglia, territorio, continuità. Con questo progetto, questi valori si rinnovano nella forma, ma restano saldi nella sostanza. L'Umbria - terra di mestieri antichi, paesaggi incontaminati e ritmo lento - è al centro della narrazione: non solo come luogo fisico, ma come stile di vita da trasmettere al mondo.
    Non si tratta di un semplice restyling, ma di un cambio di passo: un'evoluzione nel pensiero, nelle persone, nella produzione e nella comunicazione.
    Progetto 1962 prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo di Lungarotti rivisitate nella forma e nella sostanza. I nuovi Rubesco 62 e Torre di Giano 62 si distinguono per "uno stile gustativo più snello, fresco, immediato e trasversale".
    Il progetto si fonda su tre dimensioni stilistiche: quella gustativa, quella visiva e quella comunicativa. Vini dalla netta espressione varietale, ottenuti da vitigni resilienti al cambiamento climatico, come il Sangiovese e il Trebbiano, che vedono una raccolta leggermente anticipata ed una vinificazione la cui cura mira ad esprimere al meglio la terra d'origine. Tra le caratteristiche del processo che raccontano questa cura, le temperature di fermentazione più basse - per limitare l'estrazione - nel rosso, ed un passaggio più lungo sulle fecce fini per il bianco, per contribuire a caratterizzarne la struttura.
    Accompagna il cambiamento un nuovo design senza tempo, ispirato alle prime etichette degli anni '60.
    "Il Progetto 1962 è solo l'inizio di un piano strategico triennale che vuole portare nel mondo l'Umbria e il suo stile di vita lento" spiega Chiara Lungarotti, amministratore delegato dell'azienda. "Un percorso - aggiunge - fatto di concretezza, eleganza, autenticità e legame con il territorio".
    Il rinnovamento di Lungarotti tocca ogni aspetto della vita aziendale: nuove professionalità sono entrate in azienda. Lo stile enologico evolve verso una "maggiore immediatezza del sorso, freschezza e bevibilità, mantenendo eleganza e autenticità". Nel marketing e la comunicazione viene adottato un approccio più contemporaneo, emozionale e narrativo. Vengono introdotti nuovi strumenti digitali. L'ospitalità assume una nuova dimensione con l'Enoteca della cantina, il wine shop dove è possibile degustare e pranzare, completamente rinnovato, che affianca le altre strutture d'accoglienza di Lungarotti, dall'agriturismo Poggio alle Vigne alla ristorazione dell'Osteria del Museo, situata accanto al Museo del vino.
   
   

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