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Barcaioli, importante la mia delega alla pace

Barcaioli, importante la mia delega alla pace

L'intervento nel dibattito sulle linee programmatiche

PERUGIA, 16 gennaio 2025, 21:45

Redazione ANSA

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"Ringrazio la presidente Proietti per la grande sensibilità per avermi affidato la delega sulla pace. Siamo orgogliosi di aver riportato in Umbria questa delega": così, in Aula, Fabio Barcaioli (assessore regionale a istruzione, welfare, politiche abitative, pace e partecipazione), nel corso del dibattito dell'Assemblea legislativa sulle linee programmatiche esposte dalla presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti.
    "La mia generazione - ha continuato Barcaioli, secondo quanto riferisce un comunicato della Regione - pensava che la guerra fosse stata messa in un cassetto. Ma oggi sembra che la guerra sia l'unico strumento delle controversie internazionali. Per questo è estremamente importante iniziare a parlare di pace e tessere il filo rosso della diplomazia. Lo faremo con grande entusiasmo e impegno. Ma, un po' scherzando, tra noi diciamo che l'ambientalismo senza la lotta sociale è giardinaggio. Le questioni sociali stanno nella politica. E la guerra è anche questo: le diseguaglianze sono la base che sta dietro a tutti i conflitti".
    "Cercherò di far stare insieme - ha affermato ancora l'assessore - la delega alla pace con quella del welfare, del diritto allo studio. Appena arrivati abbiamo subito affrontato il problema del dimensionamento scolastico, a cui nessuno aveva messo mano. In 10 giorni abbiamo dato seguito ad un lavoro che aveva fatto solo la provincia. Abbiamo cercato di mantenere le scuole, almeno nelle aree interne, dove sono fondamentali. Il ministero ci ha chiesto all'ultimo momento di chiudere due autonomie scolastiche. Abbiamo risposto al ministro che queste provocazioni sulla scuola noi non le vogliamo. Abbiamo chiesto il riconteggio dei dati scolastici in Umbria. Siamo pronti ad andare al Tar, come hanno fatto altre regioni, contro la decisione del ministro".
    "Tra le tante deleghe - ha aggiunto - ho anche il diritto alla casa, tema estremamente importante. E anche qui abbiamo trovato numerosi problemi. Il 55 per cento delle case dell'Ater sono sfitte perché mancano i soldi per le manutenzioni, per regole interne assurde e per scelte sbagliate dell'Ater. Noi vogliamo incidere su questi temi. Ma non a parole: mi confronterò in questa Aula sulle cose che faremo, sulle cose concrete".
   

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