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Proietti, il dovere di ricordare per non dimenticare

Proietti, il dovere di ricordare per non dimenticare

Presidente a iniziativa ad Assisi per il Giorno della memoria

PERUGIA, 27 gennaio 2025, 15:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il dovere di ricordare per non dimenticare. E' questo il significato di oggi, 27 gennaio, in cui celebra la Giornata della memoria e si onorano le vittime della Shoah. Questa mattina ho portato il saluto a una platea affollata di studenti ad Assisi al Teatro comunale Lyrick dove ho sottolineato l'importanza di tenere vivo il ricordo sugli orribili fatti dell'Olocausto ma anche sui gesti di speranza e di umanità compiuti dai Giusti tra le Nazioni, e ho dichiarato l'impegno della Regione a organizzare con le scuole i 'Viaggi della memoria' nei campi di sterminio, per far conoscere da vicino e far vedere con i propri occhi ciò che si legge sui libri di storia": lo afferma la presidente della Regione, Stefania Proietti.
    "Fondamentale - prosegue, in una nota dell'ente - coltivare la memoria vivente, condividiamo il timore di Liliana Segre, cittadina onoraria per la pace di Assisi insieme a tutti i superstiti italiani della Shoah, sul futuro della memoria quando non ci saranno più testimoni diretti. Abbiamo, avete, il dovere di non dimenticare mai per lei e per tutti coloro che sono stati barbaramente uccisi per motivi razziali e per i sopravvissuti che portano dentro l'anima le ferite di torture indicibili. Vi chiedo di promettere, a Liliana e a tutti coloro che ancora oggi portano avanti la coscienza collettiva della memoria, che sarete voi la 'memoria' nel futuro! Sottoscriviamo inoltre in pieno le parole della scrittrice ebrea Edith Bruck, un'altra amica di Assisi, che invita a educare i bambini al rispetto dell'essere umano, a non discriminare nessuno mai per nessun motivo. E siamo con lei quando si schiera senza se e senza ma per la pace e il dialogo in Israele e in Palestina".
    "Tenere vivo il ricordo dell'Olocausto e delle atrocità che si sono consumate nei campi di concentramento è un obbligo - secondo Stefania Proietti - anche morale per impedire che quell'orrore non si ripeta più. Ma non basta pensare a questa pagina buia della storia solo il 27 gennaio, il dovere della memoria deve essere un esercizio quotidiano da assolvere in tutti i luoghi in cui si forma e tramanda la cultura, la conoscenza. Deve essere un impegno costante, soprattutto nelle scuole dove si allevano le giovani generazioni, e nelle famiglie dove crescono e si educano i figli".
    "Un impegno che si deve indirizzare nel combattere l'odio e nello scuotere le coscienze contro l'indifferenza e il mezzo che abbiamo a disposizione è appunto la memoria ma ricordare non basta se non c'è prima la consapevolezza di quanto accaduto, del sacrificio di milioni di innocenti tra donne, uomini, anziani, bambini, giustiziati senza pietà, e dell'abisso di malvagità in cui è sprofondata l'umanità".
    "Dopo aver ricordato le atrocità subite dagli ebrei a opera dei nazisti, è opportuno ricordare anche quelle persone che di fronte alla barbarie non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove, anzi a rischio della propria vita hanno salvato tantissimi ebrei dalla persecuzione nazista. Sono i Giusti tra le Nazioni a cui va riconosciuto il coraggio ma soprattutto il senso di umanità e grazie a loro, al loro esempio, se riemerge quella fiducia nel genere umano capace di orrori come la costruzione di campi di sterminio. E infatti di fronte al comportamento altruistico dei Giusti risaltano ancora di più gli autori dei crimini orribili ma anche gli indifferenti, gli ideologi del razzismo e di una razza superiore".
    "Ho scelto di essere ad Assisi per celebrare il Giorno della memoria - conclude la presidente - perché questa è la città umbra dove trovarono salvezza più persone, oltre trecento ebrei e rifugiati, durante la persecuzione, in un immenso lavoro di solidarietà che coinvolse diversi cittadini assisani, tanto da essere insignita dalla presidenza della Repubblica con una medaglia d'oro al valore civile".
   

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