"Il dovere di ricordare per non
dimenticare. E' questo il significato di oggi, 27 gennaio, in
cui celebra la Giornata della memoria e si onorano le vittime
della Shoah. Questa mattina ho portato il saluto a una platea
affollata di studenti ad Assisi al Teatro comunale Lyrick dove
ho sottolineato l'importanza di tenere vivo il ricordo sugli
orribili fatti dell'Olocausto ma anche sui gesti di speranza e
di umanità compiuti dai Giusti tra le Nazioni, e ho dichiarato
l'impegno della Regione a organizzare con le scuole i 'Viaggi
della memoria' nei campi di sterminio, per far conoscere da
vicino e far vedere con i propri occhi ciò che si legge sui
libri di storia": lo afferma la presidente della Regione,
Stefania Proietti.
"Fondamentale - prosegue, in una nota dell'ente - coltivare
la memoria vivente, condividiamo il timore di Liliana Segre,
cittadina onoraria per la pace di Assisi insieme a tutti i
superstiti italiani della Shoah, sul futuro della memoria quando
non ci saranno più testimoni diretti. Abbiamo, avete, il dovere
di non dimenticare mai per lei e per tutti coloro che sono stati
barbaramente uccisi per motivi razziali e per i sopravvissuti
che portano dentro l'anima le ferite di torture indicibili. Vi
chiedo di promettere, a Liliana e a tutti coloro che ancora oggi
portano avanti la coscienza collettiva della memoria, che sarete
voi la 'memoria' nel futuro! Sottoscriviamo inoltre in pieno le
parole della scrittrice ebrea Edith Bruck, un'altra amica di
Assisi, che invita a educare i bambini al rispetto dell'essere
umano, a non discriminare nessuno mai per nessun motivo. E siamo
con lei quando si schiera senza se e senza ma per la pace e il
dialogo in Israele e in Palestina".
"Tenere vivo il ricordo dell'Olocausto e delle atrocità che
si sono consumate nei campi di concentramento è un obbligo -
secondo Stefania Proietti - anche morale per impedire che
quell'orrore non si ripeta più. Ma non basta pensare a questa
pagina buia della storia solo il 27 gennaio, il dovere della
memoria deve essere un esercizio quotidiano da assolvere in
tutti i luoghi in cui si forma e tramanda la cultura, la
conoscenza. Deve essere un impegno costante, soprattutto nelle
scuole dove si allevano le giovani generazioni, e nelle famiglie
dove crescono e si educano i figli".
"Un impegno che si deve indirizzare nel combattere l'odio e
nello scuotere le coscienze contro l'indifferenza e il mezzo che
abbiamo a disposizione è appunto la memoria ma ricordare non
basta se non c'è prima la consapevolezza di quanto accaduto, del
sacrificio di milioni di innocenti tra donne, uomini, anziani,
bambini, giustiziati senza pietà, e dell'abisso di malvagità in
cui è sprofondata l'umanità".
"Dopo aver ricordato le atrocità subite dagli ebrei a opera
dei nazisti, è opportuno ricordare anche quelle persone che di
fronte alla barbarie non hanno girato la testa, non hanno volto
lo sguardo altrove, anzi a rischio della propria vita hanno
salvato tantissimi ebrei dalla persecuzione nazista. Sono i
Giusti tra le Nazioni a cui va riconosciuto il coraggio ma
soprattutto il senso di umanità e grazie a loro, al loro
esempio, se riemerge quella fiducia nel genere umano capace di
orrori come la costruzione di campi di sterminio. E infatti di
fronte al comportamento altruistico dei Giusti risaltano ancora
di più gli autori dei crimini orribili ma anche gli
indifferenti, gli ideologi del razzismo e di una razza
superiore".
"Ho scelto di essere ad Assisi per celebrare il Giorno della
memoria - conclude la presidente - perché questa è la città
umbra dove trovarono salvezza più persone, oltre trecento ebrei
e rifugiati, durante la persecuzione, in un immenso lavoro di
solidarietà che coinvolse diversi cittadini assisani, tanto da
essere insignita dalla presidenza della Repubblica con una
medaglia d'oro al valore civile".
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