Sulla produzione elettrica di Cva
"incombe un fattore di grande incertezza che la Regione affronta
con un grave ritardo". Così Rete Civica in una nota, dopo
l'interrogazione di ieri in Consiglio Valle di Chiara Minelli
(Pcp).
In aula "è emerso che mentre tutte le altre regioni e
province autonome dell'arco alpino hanno già approvato le leggi
regionali che disciplinano le concessioni in scadenza - ovunque
in gran parte scadono nel 2029 - in Valle d'Aosta non c'è ancora
la legge regionale, anzi non c'è neppure ancora la Norma di
attuazione dello Statuto che consentirà alla Regione di fare la
Legge".
Rete civica scrive che "in tutte le leggi regionali già
approvate è previsto che il concessionario, almeno cinque anni
prima della scadenza, rediga un 'Rapporto di fine concessione'
con tutti gli elementi utili per la procedura di riassegnazione.
In Valle d'Aosta, pur essendo Cva una società pubblica,
interamente di proprietà della Regione, nessuna disposizione è
stata data a Cva per tempi e modalità di redazione del 'Rapporto
di fine concessione', e alla scadenza ormai mancano solo quattro
anni".
"Anche sui contenuti della futura legge regionale di
disciplina del rinnovo delle concessioni, il presidente della
Regione - secondo Rete civica - è stato estremamente vago ed è
apparso evidente che giunta e maggioranza non hanno le idee
chiare e che non si stanno neppure facendo gli approfondimenti,
complessi e delicati, per capire quale strada imboccare affinché
le concessioni idroelettriche rimangano in capo ad una società
pubblica ad intero controllo della Regione".
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