"L'analisi condotta dal nostro ufficio, basata sui dati ufficiali pubblicati nelle sezioni 'Amministrazione trasparente' dei siti istituzionali dei comuni valdostani, evidenzia numeri significativi: il 76% dei sindaci è uomo, mentre solo il 24% è donna. Anche tra i vicesindaci, la disparità è evidente, con il 61% di uomini contro il 39% di donne". Così la consigliera di Parità, Katya Foletto, nella propria newsletter, a riguardo della "disparità di genere nella politica valdostana".
Inoltre "nei comuni più popolosi questa disparità si fa ancora più marcata. Ad Aosta la composizione complessiva di giunta e Consiglio comunale è di 56% uomini e 44% donne, mentre a Saint-Christophe la percentuale maschile sale al 70%. A La Thuile, la situazione è ancora più grave: il 94% degli amministratori è uomo e solo il 6% è donna.
Nei piccoli comuni si riscontrano alcune eccezioni, come a Antey-Saint-André, dove le donne rappresentano il 69% degli amministratori. Tuttavia, questi casi isolati non bilanciano il quadro generale, che rimane fortemente sbilanciato a favore degli uomini. Anche in contesti dove le dinamiche politiche potrebbero essere più inclusive, come nei comuni di dimensioni ridotte, le donne faticano ad accedere alle posizioni di vertice".
Secondo Foletto "l'assenza della doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale contribuisce a mantenere questo squilibrio".
Secondo Foletto “questo meccanismo, adottato in quasi tutte le regioni italiane (ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia), consente agli elettori di esprimere due preferenze a condizione che siano per candidati di genere diverso. La sua introduzione ha già dimostrato di poter aumentare significativamente la presenza femminile nelle istituzioni locali, rompendo le barriere culturali e strutturali che limitano la partecipazione delle donne alla vita politica”.
Per la consigliera di Parità "la diversità di genere nei luoghi decisionali porta a politiche più inclusive e rispondenti ai bisogni di tutta la comunità".
“Ad oggi - scrive Foletto - siamo in attesa del cambiamento della legge elettorale del Consiglio regionale che prevede la preferenza unica. Nel 2020 furono solo quattro le donne elette e con l'ingresso in Senato di Nicoletta Spelgatti la situazione è peggiorata riducendosi soltanto a tre. La Valle d'Aosta, nonostante i progressi compiuti a livello nazionale in tema di diritti di genere, continua a mostrare un forte squilibrio nella rappresentanza politica tra uomini e donne. Questo divario è particolarmente evidente nella composizione delle amministrazioni comunali, dove la presenza femminile rimane marginale, soprattutto nei comuni più grandi”.
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