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Nunzio Ucraina,luce Natale più forte bombardamenti e aggressioni

Nunzio Ucraina,luce Natale più forte bombardamenti e aggressioni

Kulbokas, guerra opera diavolo, mi è venuto di pregare esorcismo

CITTÀ DEL VATICANO, 27 dicembre 2024, 11:20

Redazione ANSA

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"La luce del Natale è una luce così intensa e così grande che si innalza al di sopra di tutte le difficoltà, al di sopra di qualsiasi aggressione e di qualsiasi bombardamento". Il nunzio apostolico in Ucraina, Visvaldas Kulbokas - all'indomani della Messa della Notte di Natale nella Cattedrale latina di Kharkiv che lo ha visto partecipare accanto all'elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski - racconta a Vatican News la celebrazione della nascita del Signore nonostante l'intenso bombardamento subito dalla città.
    E' il secondo anno che la Chiesa greco-cattolica ucraina e la Chiesa ortodossa dell'Ucraina celebrano il Natale il 25 dicembre. Una celebrazione intensa, a Kharkiv, ma anche una notte di attacchi, con missili e droni esplosi vicino alla Cattedrale greco-cattolica che - sottolinea il nunzio - "grazie a Dio, è stata agibile per la Divina liturgia del giorno di Natale. Vetri e tutto il resto erano a posto".
    Nonostante il bombardamento contro le infrastrutture energetiche ucraine, che ha lasciato oltre 500mila persone senza riscaldamento e acqua, si è potuto quindi celebrare il Natale.
    "La prima preghiera che è venuta nel cuore mio - dice ancora Kulbokas - era un esorcismo, perché una guerra così si avvicina molto all'opera del diavolo, perché si pone in contrasto di fronte a Gesù, al Natale di Gesù che celebriamo. C'è il contrasto totale tra Gesù da una parte, con la sua luce, e l'intenzione di colui che intende uccidere". A stupire il nunzio, durante la Divina liturgia del giorno nella Cattedrale greco-cattolica, la presenza di molti bambini, "anche perché i genitori dicevano che, soprattutto nel periodo della guerra, comprendono che per i loro figli è necessario ascoltare il più possibile le catechesi e partecipare alle liturgie nelle chiese, perché questa è la salvezza".
    Anche quella del giorno di Natale - spiega il nunzio - è stata una celebrazione molto "gioiosa" conclusasi con "un'agape" insieme ai bambini. Poi si è svolta una visita al Monastero delle suore carmelitane alle porte di Kharkiv, che al nunzio hanno confessato di aver avuto paura durante la notte, ma nella consapevolezza che la loro missione è "pregare per la pace, pregare per il Paese, e stare qui", perché "Gesù vince ogni cosa: per questo abbiamo reso grazie a Dio tutti insieme".
   
   

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