Nelle scuole superiori del Veneto
la maggior parte degli studenti con disabilità consegue il
diploma conclusivo del secondo ciclo di istruzione, accanto ad
una parte che ottiene l'attestato di credito formativo. Sono
preferiti gli istituti professionali, ma è consistente anche la
presenza nei licei e nei tecnici. Belluno ha una percentuale di
percorsi ordinari e personalizzati più alta rispetto al resto
della regione.
E' quanto emerge dal monitoraggio Pei (Piano educativo
individualizzato) curato dall'Ufficio scolastico regionale per
il Veneto, che sarà ora disponibile sul sito dell'Usr.
Maggioritari sono appunto gli studenti con disabilità che
frequentano gli istituti professionali. Le province di Belluno,
Vicenza e Verona presentano una percentuale superiore di alunni
per i quali, al momento, vi sono le condizioni per ottenere
diploma conclusivo del secondo ciclo di istruzione ai fini
dell'inserimento lavorativo o al proseguimento degli studi.
Il monitoraggio è stato condotto dall'Ufficio Scolastico
Regionale, Ufficio II, all'interno delle scuole secondarie di
secondo grado; è stato redatto da un gruppo di lavoro composto
da insegnanti, specialisti (psicologi, logopedisti, assistenti
sociali), genitori dello studente e, se necessario, dallo stesso
studente. Il Pei definisce gli obiettivi educativi, le
metodologie didattiche e le strategie per garantire allo
studente il pieno sviluppo delle sue potenzialità.
Il monitoraggio ha coinvolto 193 scuole statali (97,5%) e 34
paritarie (36,2%) delle istituzioni scolastiche di II grado del
Veneto, con indirizzo liceale, tecnico e professionale. In
totale, 2843 studenti con disabilità frequentano gli istituti
professionali, contro i 1192 dei licei e i 1214 degli istituti
tecnici.
"Un lavoro non semplice - ha detto il direttore dell'Ufficio
regionale Marco Bussetti - Abbiamo fatto una fotografia al 30
aprile del 2024. Una foto utile per analizzare alcuni aspetti.
Daremo continuità a questo lavoro. Rilevo l'impegno delle
scuole, testimoniato dalla presenza, nella quasi nella totalità
degli Istituti, del referente per l'inclusione. Per noi è un
obiettivo fondamentale coinvolgere sul tema inclusione
all'interno del processo formativo non solo le persone con
disabilità ma tutta la comunità educante, i nostri studenti e
studentesse e ovviamente i docenti".
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