Molte luci quelle messe in risalto
dal direttore amministrativo dell'università di Padova Alberto
Scuttari, che nella relazione letta in Aula Magna, nel giorno
dell'inaugurazione dell'anno accademico, ha ricordato che
l'Ateneo veneto secondo il Best Global Universities Rankings di
U.S. News & World Report, viene classificato primo in Italia,
43/o in Europa e 115/o nel mondo. "Il QS World University
Rankings ci colloca tra le prime 220 università al mondo - ha
aggiunto - . Questi risultati non sono casuali, ma il frutto di
un impegno collettivo, della competenza dei nostri docenti e
ricercatori, della dedizione dei nostri studenti e del supporto
qualificato del personale tecnico e amministrativo".
Tutto bene? Quasi, visto che la presidente del Consiglio
degli Studenti Emma Ruzzon ha ricordato nel suo intervento dal
pulpito dell'Aula Magna Galileo Galilei che "gli otto secoli di
storia dell'università non possono rimanere in una teca, ma
vanno inquadrati nel presente - ha spiegato - le mura
dell'università devono custodire un confronto, senza inaridire
il senso di questo luogo che non può essere il tentativo di una
corsa senza mai fermarsi. Ci aspettiamo che l'università di
Padova tenga vivo l'ardore che l'ha sempre contraddistinta. Qui
dentro a poco a poco ci sembra di diventare serie di numeri, noi
abbiamo uno sguardo curioso ma anche stanco di attendere una
legittimazione che sembra non arrivare mai. Ci sono stati 173
milioni di euro di tagli, i nostri occhi sono sul Governo e
sulla classe politica". "Ce lo ricordano gli studenti in Serbia
e ce lo insegna la storia che non può esserci spazio per la
rassegnazione" ha osservato. La rappresentante degli studenti,
che nel suo lungo intervento ha ricordato anche le tribolazioni
del popolo palestinese a Gaza, in segno di protesta si è sfilata
la giacca del tallieur.
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