IL CAIRO - Negli ultimi sei mesi le relazioni tra Francia e Algeria hanno sperimentato vari momenti di tensione a causa di questioni storiche, politiche e culturali e un episodio emblematico di questo difficile rapporto tra la potenza europea e la sua ex-colonia nordafricana è stato soprattutto l'arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal ad Algeri il 16 novembre scorso.
Sansal, 75 anni, noto per le sue critiche al fondamentalismo islamico e al regime algerino, è stato arrestato all'aeroporto di Algeri al suo ritorno dalla Francia. Le autorità algerine lo accusano di "attentato alla sicurezza dello Stato", un reato che potrebbe comportare l'ergastolo. La detenzione di Sansal ha suscitato una vasta mobilitazione internazionale in difesa della libertà di espressione, con appelli per la sua liberazione da parte di importanti figure letterarie, tra cui quattro premi Nobel.
Ma oltre al caso Sansal, almeno altre tre vicende hanno contribuito ad acuire le tensioni tra i due Paesi, prima fra tutte quella del Sahara Occidentale. Nel luglio scorso la Francia ha espresso sostegno al piano di autonomia del Marocco per questo territorio desertico affacciato sull'Atlantico, una mossa che ha irritato l'Algeria, storica sostenitrice del Fronte Polisario e dell'indipendenza del popolo sahrawi (o saharawi), di origine berbera-araba.
Vi sono poi accuse algerine di ingerenza rivolte a Parigi: il mese scorso, l'Algeria ha accusato la Francia di tentativi di destabilizzazione interna, convocando l'ambasciatore francese per chiarimenti. Il ministro Jean-Noël Barrot ha dichiarato che tali accuse sono "infondate e inverosimili".
Infine, gli arresti degli ultimi giorni: tre influencer algerini con un vasto seguito sui social media sono stati arrestati in Francia con l'accusa di incitare ad attentati, alimentando ulteriormente le tensioni tra i due Paesi che peraltro hanno radici storiche e culturali.
Le relazioni franco-algerine sono da sempre segnate dal passato coloniale e dalla guerra d'indipendenza algerina, vecchie ferite che dichiarazioni e decisioni politiche non fanno altro che riaprire con cadenza più o meno dilatata. Il presidente francese Emmanuel Macron, nel 2021, ad esempio accusò l'Algeria di alimentare un sentimento anti-francese basato su una "rendita commemorativa" e suscitò indignazione ad Algeri, portando al richiamo dell'ambasciatore algerino a Parigi e ad altre misure diplomatiche.
L'Algeria ha avviato un processo di distacco dall'influenza culturale francese, promuovendo l'uso dell'inglese nelle istituzioni educative e cercando nuove partnership globali, segnando un allontanamento dalla tradizionale sfera d'influenza di Parigi.
Le relazioni tra Francia e Algeria restano dunque complesse e caratterizzate da una serie di eventi che riflettono le sfide di una piena riconciliazione. Il caso di Sansal evidenzia le difficoltà legate alla libertà di espressione e alle dinamiche politiche interne ed esterne dei due Paesi. La gestione di queste tensioni richiederà un delicato equilibrio tra il riconoscimento del passato condiviso e la costruzione di un futuro basato sul rispetto reciproco e sulla cooperazione.
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