RABAT - L'ultimo censimento ha rivelato che il 27,9% dei marocchini di età superiore ai 15 anni è ancora analfabeta, una cifra che fa schiantare al suolo anni di piani ambiziosi e di risorse finanziarie stanziate per far fronte al problema. La presidente della Corte dei conti, Zineb El Adaoui, ha redarguito il governo durante un'audizione in Parlamento. A suo avviso: "Le strategie adottate finora non hanno prodotto i risultati sperati, nonostante gli sforzi profusi e gli ingenti fondi stanziati".
Nel 2023 il bilancio dell'Agenzia nazionale per la lotta all'analfabetismo ha raggiunto i 371 milioni di dirham, rispetto ai 182 milioni del 2014. I beneficiari dei programmi sono passati da 674.000 nel 2014-2015 a 852.000 nel 2022-2023. In dieci anni, più di 7,7 milioni di persone sono state iscritte a questi programmi, ma la percentuale di popolazione analfabeta resta troppo alta: nel 2024, più di 7,4 milioni di marocchini non sanno né leggere né scrivere, una cifra che continua a rappresentare una macchia per un Paese che mira a entrare nel gruppo leader delle nazioni in via di sviluppo.
Per invertire la tendenza, Zineb El Adaoui propone un rimedio radicale: l'istituzione di un programma concertato tra lo Stato e l'Agenzia nazionale per la lotta contro l'analfabetismo. Questa partnership dovrebbe tradursi nella definizione di obiettivi chiari, precisi e misurabili, nonché di un calendario rigoroso per il loro raggiungimento.
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