L'opera Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) con un linguaggio visivo colmo di simbologia culturale e rituale, è composta da dieci pannelli di ferro intagliati a laser con motivi ispirati alla calligrafia islamica e alle moschee. Le lastre, dipinte con spezie tra cui la paprika, l'ibisco e la cannella, sono installate sulla parete di fondo della galleria, creando un effetto di collasso che rievoca la fragilità delle identità contemporanee.
Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024) è protagonista della mostra del Maxxi Bvlgari Prize, curata da Giulia Ferracci, insieme alle opere site-specific appositamente pensate e realizzate per questa occasione: Juroom Naar di Binta Diaw e Assenzahah Essenzahah (2024) di Riccardo Benassi. Grande novità di questa quarta edizione del Premio, sottolinea il comunicato, è stata la menzione speciale per il miglior progetto digitale conferita a Roberto Fassone (Savigliano, 1986) nell'ambito del Maxxi Bvlgari Prize for Digital Art, per il suo progetto artistico And We Thought (2021 - ongoing), una produzione Sineglossa.
La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 17 gennaio nella sala Carlo Scarpa del Maxxi alla presenza di Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione Maxxi, Monia Trombetta, direttore ad interim Maxxi Arte, Laura Burdese, Bvlgari Deputy CEO, Aliza S. Wong, direttrice dell'American Academy in Rome e Giulia Ferracci, curatrice della mostra e i membri della giuria internazionale.
Nato nel 2001 come Premio per la Giovane Arte, a partire dall'edizione 2018 è diventato Maxxi Bvlgari Prize, rafforzandosi grazie al prezioso supporto di Bvlgari, maison da oltre 140 anni emblema di eccellenza italiana. Il Premio costituisce il nucleo fondante della collezione d'arte del Maxxi e negli anni è stato un importante trampolino di lancio per molti artisti, valorizzandone le espressioni artistiche innovative e sperimentali.
L'annuncio della vincitrice del Maxxi Bvlgari Prize è stata l'occasione per presentare la nuova Bvlgari American Academy in Rome fellowship, in collaborazione con Maxxi e Whitney Museum.
Monia Ben Hamouda si aggiudica infatti la preziosa opportunità di partecipare a una residenza artistica presso la sede dell'American Academy, lavorando fianco a fianco all'artista selezionato dalla prestigiosa Whitney Biennial. (ANSAmed).
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