Le tasse elevate frenano la natalità,
rendono le persone meno propense ad avere figli e frenano la
crescita economica. Lo rivela uno studio pubblicato su Research
in Economics, di Francesco Moscone, professore di Economia
sanitaria a Ca' Foscari di Venezia e Brunel University London, e
Joan Madia, dell'Università di Oxford. Lo studio sui tassi di
natalità della Corea del Sud ha rilevato che le tasse onerose di
decenni fa erano in parte responsabili del crollo dei tassi di
fertilità del Paese. La Corea del Sud ha registrato il calo del
tasso di fertilità più rapido tra le nazioni industrializzate:
da oltre 6 figli per donna nel 1950 a meno di 1 nel 2023.
Governi di tutto il mondo, dal Regno Unito agli Emirati Arabi
Uniti, cercano soluzioni al declino delle nascite, spiega
Moscone ricordando che in Italia, secondo i dati Istat, nel 2023
si è registrato il tasso di natalità più basso, con solo 379.890
nuovi nati, un calo di circa 13.000 rispetto al 2022.
"L'influenza della tassazione sul tasso di fertilità è stata
finora poco esplorata," spiega Moscone. "Le tasse modellano le
nostre decisioni economiche a lungo termine, comprese quelle
relative alla famiglia. Un aumento del carico fiscale può
rendere più oneroso crescere un figlio, scoraggiando la
natalità". Utilizzando dati della Banca Mondiale, i ricercatori
hanno analizzato l'evoluzione della tassazione in Corea del Sud
dal 1960 in poi. "Negli anni '60 e all'inizio degli anni '70, la
Corea del Sud aveva una pressione fiscale relativamente bassa,
con entrate fiscali pari a circa il 10-15% del reddito", spiega
Moscone. "Tuttavia, tra il 1974 e il 1976, con l'entrata in
vigore del Tax System Improvement Act, la tassazione è aumentata
fino al 20%". Le variazioni del tasso di fertilità sembrano
seguire i cambiamenti nelle politiche fiscali: "Il declino della
fertilità in Corea del Sud, da 6 figli per donna nel 1950 a meno
di 1 nel 2023, coincide con le principali riforme fiscali. La
riduzione dell'effetto negativo della tassazione tra la metà
degli anni '90 e i primi anni 2000 si allinea con le riforme
fiscali del 1994 e 1995, che hanno reso il sistema fiscale più
avanzato". Queste riforme hanno abbassato le aliquote
dell'imposta sul reddito, ridefinito gli scaglioni fiscali,
alleviando così la pressione fiscale su individui e famiglie. Lo
studio suggerisce che la tassazione può essere un potente
strumento di politica demografica.
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