"La nostra speranza" è di una
tregua in Medioriente. C'è "un po' il timore che poi, come altre
volte, ci sia qualche impedimento dell'ultima ora, lo confesso.
Tuttavia non nascondo che non appena si è avuta questa
percezione ho celebrato subito la messa per la pace. Penso che
abbiamo tutti il compito di spingere, c'è quasi un urto che
viene anche dal basso, perché ci sia questa volontà e
determinazione di far tacere le armi e di mettersi attorno a un
tavolo per comprendere reciprocamente il dolore gli uni degli
altri". Lo ha affermato il vescovo di Trieste, monsignor Enrico
Trevisi, parlando dell'accordo per la tregua in Medioriente, a
margine di un incontro promosso dalla Diocesi di Trieste per
celebrare nell'anno giubilare la XXVI Giornata per
l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed
ebrei.
"L'amicizia con il mondo ebraico - ha aggiunto il vescovo,
riferendosi al tema dell'appuntamento a cui partecipa anche il
rabbino capo di Trieste Alexander Meloni - ci sta molto a cuore.
Siamo qui in un frangente storico estremamente doloroso ma anche
pellegrini di speranza, come dice anche il Giubileo, e vogliamo
davvero non indietreggiare, insistere nell'ascolto reciproco e
guardare al futuro con impegno e responsabilità. Questo con i
fratelli ebrei e poi, nella settimana di preghiera per l'unità
dei cristiani, con tutte le comunità cristiane".
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