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Confartigianato, una darsena al posto della centrale Enel Spezia

Confartigianato, una darsena al posto della centrale Enel Spezia

Proposta di Confartigianato per l'area industriale della Spezia

LA SPEZIA, 12 febbraio 2025, 11:41

Redazione ANSA

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Una darsena scavata nell'area dell'ex centrale Enel e un canale navigabile che la colleghi al mare e che funzioni anche da scolmatore delle acque, che metta in sicurezza idraulica tutta la zona industriale e retroportuale della città. E' la proposta formulata da Confartigianato della Spezia in merito a Vallegrande, ampia zona nel levante cittadino in cui sono in corso le operazioni per lo smantellamento della centrale termoelettrica "Eugenio Montale" di Enel, in funzione fino al 2021. Gli architetti Cristiano Ruggia e Andrea Schiffini hanno formulato un'ipotesi progettuale che estenderebbe la zona dedicata alla nautica a partire dall'esistente darsena di Pagliari. "Ci sarebbe la possibilità di creare capannoni per la grande nautica, mentre sul canale navigabile lungo un chilometro potrebbe insediarsi la filiera collegata - spiega l'architetto Schiffini -. Questo intervento prevede anche l'incremento e la ricucitura della viabilità, creando un anello attorno al canale che alleggerirebbe il traffico nella zona del porto commerciale". L'area appartiene attualmente in gran parte a Enel Produzione, che ha da tempo lanciato una manifestazione di interesse dividendola in due lotti. Fuori dall'idea progettuale rimarrebbe il lotto 1 del vecchio carbonile, su cui ha messo gli occhi Leonardo. Dal punto di vista urbanistico servirebbe una "ricalibratura" della variante al piano urbanistico decisa dal Comune della Spezia nel giugno 2022. "E' un progetto molto flessibile in cui tanti attori interessati possono trovare una risposta - sottolinea l'architetto Ruggia -. Ci sembra il modo più efficiente per favorire la presenza della blue economy che già conta una grandissima concentrazioni di aziende in quella parte di città. Serve alla nautica, ma può servire anche al porto". La darsena rettangolare sarebbe ampia 328x160 metri, lo spazio per i capannoni coperti di 100mila metri quadri e 2,5 i chilometri di nuova viabilità. Un'area di 100 ettari vedrebbe, secondo i progettisti, ridotto il rischio di esondazioni.
    "Parliamo di prospettive di crescita di cui forse non abbiamo nemmeno idea - dice il direttore di Confartigianato La Spezia, Giuseppe Mencheli -. Liberando un milione di metri quadri di vincoli geologici si darebbe una risposta a chi li abita e lavora".
   

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