Ha preso il via l'udienza davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea sul protocollo Itala-Albania.
I giudici di Lussemburgo sono chiamati a esaminare i ricorsi pregiudiziali presentati dal Tribunale di Roma che finora non ha riconosciuto la legittimità dei fermi disposti nei confronti dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e trasferiti sull'altra sponda dell'Adriatico perché provenienti da Paesi che il governo italiano ritiene sicuri, in particolare Egitto e Bangladesh.
La Corte Ue svolge l'esame con procedura
accelerata, riconoscendo l'importanza della questione, e la
sentenza è attesa prima dell'estate. Il collegio - che include
anche l'italiano Massimo Condinanzi - dovrà esprimersi su un
nodo centrale: la definizione e l'applicazione del concetto di
"Paese terzo sicuro". A rappresentare l'Italia in aula sono
l'agente del governo Sergio Fiorentino e i legali
dell'Avvocatura di Stato Lorenzo D'Ascia, Ilia Massarelli ed
Emanuele Feola.
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