Per circa due anni, con migliaia di
ricette irregolari, avrebbero alimentato un presunto traffico di
"farmaci oppioidi" che, fuori dagli "standard di prescrizione"
rigorosi previsti per quei medicinali, sarebbero finiti in mano
a due distinti gruppi criminali. Per questo oggi è stata
notificata ad un medico di base in servizio a Milano e alla
segretaria di un altro studio medico milanese un'ordinanza
cautelare di interdittiva dalla professione per un anno per
l'accusa di "prescrizione abusiva di farmaci stupefacenti".
Nell'inchiesta, condotta dai carabinieri del Nas e coordinata
dai pm milanesi Barbara Benzi e Rosario Ferracane e che ipotizza
anche il reato di truffa ai danni del servizio sanitario
nazionale e vede 12 indagati, sono stati anche arrestati quattro
egiziani, con misura dei domiciliari firmata dal gip Fabrizio
Filice. Questi ultimi, in particolare, avrebbero fatto parte dei
due diversi "gruppi" che ricevevano quelle false ricette dai due
studi medici, riuscivano, poi, con quelle ad avere i medicinali
dalle farmacie e li spacciavano. Farmaci, a base di "tramadolo"
e "ossicodone", che principalmente, invece, servono ai malati
terminali. Per altri tre indagati, inoltre, è stato disposto
l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Per altre posizioni, invece, tra cui quella del medico di
base titolare dello studio dove lavorava la segretaria ora
interdetta, il giudice ha respinto la richiesta di misura
cautelare. E ciò dopo gli interrogatori preventivi previsti
dalla recente riforma Nordio. Il medico, assistito dagli
avvocati Anna Lago e Davide Steccanella, infatti, è riuscito a
dimostrare, come scrive il gip, che lui era all'oscuro di tutto.
Era la segretaria a compilare le ricette, "sfruttando la fiducia
del medico" che le aveva messo a disposizione "la propria
postazione informatica".
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