"È attraverso la storia delle
città divise che si misura l'impatto spesso profondo della
Guerra fredda sulle comunità: in particolare nelle zone di
frontiera, proprio come Gorizia e Trieste, dove la storia ha
impresso ferite che solo in parte si sono rimarginate dopo il
1989, con la caduta del Muro di Berlino". Lo spiega lo storico
Tommaso Piffer, direttore scientifico di Friuli Storia e
curatore del Forum Città divise e città contese negli anni della
Guerra fredda che si apre a Gorizia il 20 marzo, con la lectio
magistralis dello storico David Reynolds, dell'Università di
Cambridge, dedicata a "Il mondo diviso della Guerra fredda",
alle 18 nella sede di Gorizia dell'Università di Udine.
Professore emerito di Storia internazionale all'Università di
Cambridge e Fellow della British Academy, Reynolds è autore di
numerosi saggi sulla storia del XX secolo e ha realizzato una
serie di film storici per la BBC.
Oltre a lui, 40 grandi voci della storia di tutto il mondo si
confronteranno in occasione del Forum, promosso dall'Università
di Udine con Harvard University - Cold War Studies Project,
insieme a Friuli Storia.
La tre giorni 2025 affronterà un tema direttamente collegato
all'anno della Capitale europea della Cultura che riunisce le
città di Gorizia e Nova Gorica, storicamente separate dalla
Cortina di ferro: la Guerra fredda come antefatto degli scenari
del nostro tempo, quindi, per comprendere le tensioni e i
conflitti in cui l'Europa e il mondo sono precipitati
nell'ultimo triennio. Otto sessioni scandiranno il Forum fino a
sabato prossimo, fra gli altri interverrà una delle più
autorevoli voci della storia contemporanea, lo statunitense Mark
Kramer, direttore del Centro Studi Guerra fredda di Harvard
University.
In arrivo anche James G. Hershberg, professore di Storia e
Affari internazionali alla George Washington University e lo
storico russo-britannico Sergey Radchcenko, Johns Hopkins School
e direttore del Bologna Institute for Policy Reasearch.
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