"Nel nostro Paese oggi vogliamo essere i primi al mondo ma quando una persona come me ha successo portando l'arte e la cultura italiana all'estero sembra che interessi a pochi. Dopo tanto lavoro e tutti i sacrifici che ho fatto un po' di delusione c'è. Credo però che la mia storia possa dare speranza a molti giovani: ero un ragazzino di borgata con sogni che sembravano utopie, eppure ce l'ho fatta". C'è un misto di orgoglio e amarezza nelle parole di Giuliano Peparini, regista e coreografo di fama internazionale, che con i suoi show innovativi, in cui la contaminazione tra i linguaggi si sposa con la multisensorialità, ha rivoluzionato lo spettacolo dal vivo. Una carriera ad altissimo livello la sua, fatta di studio appassionato, lunghe permanenze all'estero e collaborazioni eccellenti, e che ora lo riporterà in Cina, a Macao per l'esattezza, per il remake de "The house of dancing water", il più grande spettacolo acquatico al mondo creato nel 2009 a quattro mani da Franco Dragone (il regista scomparso nel 2022, che ha firmato tra gli altri molti dei memorabili show del Cirque du Soleil) con lo stesso Peparini. "Dopo gli anni come direttore artistico ad Amici di Maria De Filippi, ho realizzato moltissimi lavori in Italia e all'estero con grandi risultati, ho creato la mia accademia a Roma, eppure spesso vengo ricordato solo per quell'esperienza televisiva, importante certo ma per nulla esaustiva", racconta Peparini all'ANSA, "io credo moltissimo negli scambi culturali, per dare futuro ai giovani. Quando qualche mese fa mi hanno intervistato in tv mi hanno chiesto per lo più cose private: ma a chi interessano? Forse è più importante parlare del fatto che ho 400 ragazzi nella mia accademia, che molti di loro già lavorano con me e che sto per aprire altre realtà analoghe negli Emirati Arabi e in Cina". Ora ad aprile il ritorno in scena di "The house of dancing water", un vero e proprio colossal show (realizzato in collaborazione con il gruppo cinese Melco Resorts & Entertainment con un investimento di 250 milioni di dollari) che ruota attorno a un'epica storia d'amore, tra personaggi fantastici e performance acrobatiche mozzafiato. I numeri dello spettacolo sono imponenti: 93 artisti tra ballerini, acrobati e stuntmen; un team creativo italiano guidato da Peparini, milioni di litri d'acqua utilizzati grazie a un avanzato sistema di riciclo ecologico; 20 operatori subacquei per garantire sicurezza e precisione; 265 ispezioni giornaliere per mantenere gli standard tecnici; 116 lampade mobili e 254 getti d'acqua per effetti spettacolari. "Il covid aveva bloccato lo show, ora riaprirlo è una scommessa: ne avevamo parlato con Dragone, poi la vita ha deciso diversamente. Il chairman cinese mi ha affidato la direzione artistica: ho riscritto dei personaggi e rivisto alcuni dettagli, ma resta il dna originario dello show", prosegue l'artista, che prima della Cina volerà a Bangkok: "sarò tra le 5 eccellenze mondiali chiamate dal governo thailandese per portare conoscenza e know-how su settori strategici, io mi occuperò dello spettacolo dal vivo". Dopo tanti show innovativi e tante esperienze, oggi dove trova l'ispirazione? "Mi interessano molto le nuove tecnologie e l'intelligenza artificiale, ma poi alla fine a ispirarmi è sempre la pittura: a livello visivo ho bisogno di tempera e colori, ombre, chiaroscuro, quello mi accende la miccia", racconta, "ma in futuro non escludo di dedicarmi alla regia cinematografica". Qual è il suo obiettivo come artista? "Voglio arrivare a quante più persone possibile, voglio portarle in teatro, o far vedere loro in tv dei prodotti validi. La televisione può essere uno strumento importante per diffondere cultura: io ho dimostrato che si possono cambiare le cose, senza provocazioni", conclude, "dobbiamo puntare alle cose belle per richiamare il pubblico".
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