Arriva in sala il 6 febbraio con Piper Film 'Diva futura,' opera seconda di Giulia Louise Steigerwalt, già in concorso a Venezia, un film-nostalgia che ci riporta indietro a quel vento di rinnovamento che ha permesso a un Paese sede del Vaticano e allora profondamente cattolico, di essere l'antesignano del porno italiano e anche di vedere nell'erotismo la sua anima rivoluzionaria. In questo film pop, divertente e divertito, si racconta di un Riccardo Schicchi, folletto senza sesso e dunque perfetto, interpretato da Pietro Castellitto, che dirige nel 1983 insieme ad Ilona Staller con grande passione e professionalità questa agenzia di casting e produzione hot, Diva Futura. Improbabile segretaria di questo casting senza vestiti, Debora (Barbara Ronchi) anche lei asessuata proprio come il suo datore di lavoro e così altrettanto perfetta. Che fa Riccardo Schicci nell'Italia degli anni '80/'90? Rivoluziona con grande slancio la cultura di massa miscelando utopia hippie e amore libero per arrivare al porno. Sotto la sua guida ragazze come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all'improvviso dive di fama mondiale ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle tv private. «Questo è un film che racconta il mondo della pornografia, ma soprattutto storie personali, sentimenti, drammi di questi personaggi amorali, ma mai immorali - spiega la regista che porta in sala una nuova versione rispetto a quella vista a Venezia - Per me il film lancia anche un messaggio positivo, perché Schicchi è stato un uomo che ha sublimato la donna e non l'ha mortificata. Ha creato un mondo anticonvezionale e giocoso che ha cambiato la storia del costume italiano». «Schicchi ha fatto la sua rivoluzione senza avere troppe ideologie - afferma invece Pietro Castellitto che lo interpreta nel film - Sin da piccolo era destinato a creare Diva Futura. Aveva tanti pensieri dentro e una quantità di vita enorme, ha saputo inventare un universo abitato da domande. Ha fatto ciò che voleva, era un uomo dinamico, mentre nel mondo di oggi la gente si piega a quello che c'è, anche a ciò che non gli piace». Il film si ispira al libro 'Non dite alla mamma che faccio la segretaria' scritto da Debora Attanasio, la segretaria dell'agenzia Diva Futura, nel film interpretata da Barbara Ronchi. «Debora è stata la testimone di quel periodo - dice l'attrice - Non era una diva, ma è stata vicina a quelle donne e sapeva ciò che provavano. Sognava di fare la giornalista, ma poi è finita a fare la segretaria per pagare il mutuo. Questo film - continua la Ronchi - racconta l'amore e l'erotismo libero di quelle donne, lanciando un messaggio potente di femminismo. E questo grazie a Schicchi». «Nel privato Moana Pozzi era un mistero - racconta Denise Capezza che nel film la interpreta - Aveva un pudore nei sentimenti, ma non nel svelare il suo corpo. Lei e le altre sono state donne desiderate e ghettizzate e per questo Moana ha sofferto, perché a un certo punto della sua vita ha tentato ingenuamente di fare qualcosa di serio, come un film da attrice o lanciarsi in politica, ma nessuno ha creduto in lei». Ilona Staller, ossia Cicciolina, dice Lidija Kordić: «Sembrava una fatina piena di colori. Ma c'era un lato più nascosto, quello delle sue emozioni. Diva Futura sembra una favola, ma ha come protagonisti esseri umani». Infine Tesa Litvan che veste i panni di Eva Henger: «Ho avuto la fortuna di porre tante domande a Eva. Certo non è stato semplice rappresentarla, soprattutto per il fatto che è una donna con una grande fiducia nei confronti degli altri». (A
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