I rappresentanti delle Comunità
energetiche rinnovabili (Cer) della provincia di Trento si sono
riuniti per dar vita a un gruppo di lavoro con l'obiettivo di
potenziare le iniziative locali verso un modello energetico più
sostenibile. L'evento, promosso dalla KönCerT della Rotaliana e
guidato dall'ingegner Elena Stopelli, ha visto la partecipazione
di numerose Cer, alcune strutturate in cooperative e altre in
associazioni. Le Cer trentine stanno crescendo in numero e
presenza, con attualmente 14 comunità attive, frutto di un
processo dal basso fortemente voluto da cittadini, imprese e
associazioni locali. Queste comunità, coinvolgono già circa 800
soci, dimostrando l'interesse e l'impegno della popolazione.
L'incontro si è rivelato un'occasione preziosa per discutere
le sfide che queste realtà si trovano ad affrontare: dal
complesso rapporto col Gse, le evoluzioni normative, l'accesso
al credito bancario e l'intenso lavoro di segreteria e di
comunicazione. Tutto è svolto da volontari, il cuore pulsante
delle Cer, i quali hanno condiviso le difficoltà incontrate nel
sensibilizzare e informare le comunità, ma anche le
soddisfazioni legate a un impegno che mira a produrre un impatto
sociale e ambientale positivo.
Un focus particolare è stato dedicato alla visione futura
delle Cer trentine. È emersa con chiarezza la volontà di creare
sinergie e collaborazioni tra i diversi progetti, puntando a
stabilire dialoghi costruttivi con i Comuni, le associazioni di
categoria e il mondo politico. È fondamentale sviluppare un
approccio integrato che possa massimizzare l'impatto delle Cer
sul territorio, garantendo un sostegno reciproco tra i vari
progetti. Proprio per affrontare al meglio le sfide che
attendono le Cer è stato deciso di dar vita ad un coordinamento
trentino tra le comunità energetiche presenti all'incontro. Si
tratta di una struttura agile aperta che funga da catalizzatore
con le istituzioni, snellisca la burocrazia e permetta alle Cer
locali di dedicarsi al proprio territorio e ai progetti sociali.
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