L'Inps in una nota ricorda che
"l'Istituto si era costituito parte civile nel procedimento in
oggetto al fine di ottenere il risarcimento del danno
patrimoniale, del danno da disservizio e del danno non
patrimoniale (la cui liquidazione era stata rimessa alla
valutazione equitativa del Giudice).
Il danno patrimoniale derivante dall'illegittima fruizione della
CIG Covid è stato, nel corso del processo, integralmente
risarcito dalle due società coinvolte".
"Prima dell'udienza odierna - prosegue la nota - le difese
degli imputati hanno proposto all'INPS il saldo dell'ulteriore
danno non ancora risarcito, offrendo il pagamento dell'intero
danno da disservizio (come quantificato nell'atto di
costituzione di parte civile) e del danno non patrimoniale, in
misura conforme a quanto ragionevolmente sarebbe stato liquidato
dal Giudice. A ciò si è aggiunta la rifusione delle spese di
costituzione di parte civile. Pertanto, la difesa dell'Inps ha
anticipato oggi al Gup che, avendo ottenuto l'integrale
risarcimento del danno patrimoniale e perfezionato l'accordo per
il ristoro integrale delle ulteriori voci di danno, una volta
ricevuto quest'ultimo pagamento, revocherà la propria
costituzione di parte civile. L'Istituto, infatti, a seguito
della soddisfazione di ogni voce di credito per i fatti per cui
si procede, non ha più titolo a restare nel processo".
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