Sono 9.600 le entrate programmate
dalle imprese della provincia di Verona nel mese di gennaio, in
calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024, e 29.980 nel
primo trimestre. I dati emergiono dal report mensile del Sistema
Informativo Excelsior di Unioncamere-Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali, che analizza le tendenze del mercato
dell'occupazione per le imprese dell'industria e dei servizi. Lo
riferisce la Camera di Commercio di verona.
Le imprese che prevedono assunzioni a gennaio sono il 18% del
totale. Il 72% delle entrate sarà a termine (tempo determinato o
altri contratti a durata predefinita), si concentreranno per il
68% nel settore dei servizi, per i quali si registra una
flessione contenuta, -1% rispetto a gennaio 2024, mentre per
l'industria la flessione è del 13% (470 unità in meno). Le
imprese con meno di 50 dipendenti assorbiranno oltre la metà dei
profili (il 56%). Il 32% interesserà giovani con meno di 30
anni, il personale laureato è richiesto nel 13% dei casi, per il
diploma la percentuale sale al 28%, la qualifica o diploma
professionale arriva al 39%.
Il commercio rimane il settore che necessita del maggior
numero di entrate (1.930 assunzioni programmate nel mese),
seguito da alloggio e ristorazione e servizi turistici (1.080),
servizi alle persone (1.060), logistica, trasporto e
magazzinaggio (970) e costruzioni (830). Nel 51% dei casi le
imprese prevedono di avere difficoltà a reperire i profili
desiderati, mentre per il 59% delle assunzioni previste è
richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso
settore.
Per Giuseppe Riello, Presidente della Cciaa "i dati
evidenziano ancora una volta la difficoltà per le imprese di
reperire profili qualificati in linea con i loro fabbisogni. È
dunque necessario continuare a lavorare per ridurre il
disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e promuovere
un'alleanza scuola-lavoro, secondo un modello di collaborazione
strutturato tra scuole e imprese".
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