Il Cremlino non si aspetta "cambiamenti radicali" nella posizione degli Usa verso la Russia e il conflitto ucraino con il nuovo presidente Donald Trump. Lo ha detto il portavoce, Dmitri Peskov. Nonostante le dichiarazioni di disponibilità al dialogo da parte del futuro capo della Casa Bianca, "non bisogna nutrire aspettative eccessive", ha affermato il portavoce, citato dalla Tass.
Il portavoce di Putin ha definito "preoccupante" quella che lui sostiene essere l'eventualità di un "avanzamento dell'infrastruttura militare" britannica "verso i confini" russi dopo la firma avvenuta ieri a Kiev di un trattato di partenariato tra Ucraina e Regno Unito. Lo riportano le agenzie di stampa russe. Prima di incontrare il premier britannico Keir Starmer, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che avrebbe discusso con lui anche della possibilità di un contingente militare occidentale in Ucraina per far rispettare un eventuale cessate il fuoco. Peskov - secondo Ria Novosti - ha dichiarato che l'accordo di partenariato tra Ucraina e Gran Bretagna "non è una disposizione che garantisce l'adesione" di Kiev alla Nato, ma che, "dato che la Gran Bretagna è un Paese" dell'alleanza, un eventuale "avanzamento della sua infrastruttura militare verso i confini" russi "è, ovviamente, un elemento piuttosto preoccupante". Il portavoce del Cremlino ha poi che "in ogni caso" è necessario "analizzare più a fondo cosa accadrà".
Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le forze russe sono all'offensiva "in tutte le direzioni" per respingere le truppe d'invasione ucraine nella regione di Kursk e che hanno finora liberato 800 chilometri quadrati, pari a oltre il 60% del territorio occupato. "Il nemico subisce perdite significative e si ritira dai territori occupati, nonostante il trasferimento ad essi di riserve aggiuntive", si legge in un bollettino del dicastero, in cui si aggiunge che nelle prime due settimane di gennaio sono stati liberati quattro villaggi: Aleksandriya, Leonidovo, Russkoye Porechnoye e Kruglenkoye.
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con due missili balistici Iskander-M, 50 droni kamikaze e vari tipi di droni-esca: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 33 velivoli senza pilota Shahed nemici sono stati abbattuti. Edifici di istituzioni, aziende e residenziali nelle regioni di Kharkiv, Cherkasy e Kiev sono stati danneggiati, si legge in un comunicato. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Poltava, Sumy, Kharkiv, Cherkasy, Chernihiv, Kiev, Khmelnytskyi, Dnipro, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Odessa. Inoltre, nove droni-esca sono caduti in aree aperte e uno ha lasciato lo spazio aereo ucraino in direzione della Romania.
Le forze ucraine hanno compiuto un nuovo attacco ieri contro il territorio russo utilizzando sei missili americani Atacms, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Mosca, che promette "misure di ritorsione". Gli obiettivi presi di mira si trovavano nella regione di Belgorod, ma tutti i missili sono stati abbattuti e non ci sono vittime o distruzioni", si afferma in un bollettino del ministero sull'andamento del conflitto.
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