PORT-AU-PRINCE, 17 GEN - A causa dell'ondata di
violenza che ha fatto sprofondare Haiti in una crisi politica,
economica e umanitaria quasi un bambino su otto sull'isola
vivere in condizione di sfollato interno. E' quanto denunciato
dalla direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell. "E' un
momento orribile per i bambini ad Haiti dove la violenza strappa
vite e obbliga i più piccoli e le loro famiglie ad abbandonare
le loro case", ha scritto in un comunicato in cui evidenzia la
"disperata" necessità di "sicurezza, protezione e accesso ai
servizi essenziali".
Russell ha fatto appello al governo transitorio di Haiti e
alla comunità internazionale a non "volgere lo sguardo dall'alto
lato" e "adottare misure urgenti per proteggere le vite e
salvaguardare il futuro".
Secondo l'Unicef oltre tre milioni di bambini haitiani
necessita di aiuti umanitari. Quasi la metà si concentra
nell'area metropolitana della capitale Port-au-Prince.
I dati dell'Organizzazione internazionale per le Migrazioni
(Oim) mostrano che almeno 1.041.000 persone sono state costrette
ad abbandonare le proprie case ad Haiti a causa della crisi.
L'83% dei profughi viene accolto in strutture più o meno
organizzate con l'aiuto di agenzie Onu e Ong, mentre il resto si
divide nei circa 108 accampamenti improvvisati censiti.
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