La presidenza polacca dell'Unione Europea inizia ad entrare nel vivo - un tema solo, declinato in varie sfumature: la sicurezza - e dunque quale ospite migliore di Volodymyr Zelensky, a Varsavia, per mostrare plasticamente ai partner, in Europa ed oltre, che sulla difesa non c'è più tempo da perdere.
Perché investire nella vittoria di Kiev, ha spiegato il premier Donald Tusk, significa tenere al sicuro "sia la Polonia che l'Ue". Con una promessa concreta: "La nostra presidenza romperà lo stallo che si è manifestato negli ultimi mesi nel percorso d'ingresso di Kiev". Uno dei temi su cui la Polonia sta lavorando di più è, infatti, quello di concentrarsi su cosa l'Europa può e deve fare per migliorare la sua situazione senza essere distratta dal 'rumore di fondo' geopolitico.
Naturalmente l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump è il primo fattore d'incertezza, al momento. Per Tusk la risposta è semplice. "Se vogliamo che gli Usa siano coinvolti in Ucraina e in Europa non ci devono essere dubbi al prossimo vertice Nato su quanto si dovrà spendere in difesa e non ci dovrebbe essere più spazio per i Paesi che non lo fanno", ha dichiarato invitando a seguire l'esempio della Polonia, vicina a quel 5% del Pil minacciato dal neopresidente Usa come asticella minima per stare al riparo dalla sua furia.
La Russia naturalmente è la prima minaccia. "Non entrerò nei dettagli ma posso confermare che la Russia aveva pianificato atti di terrore aereo, e non solo contro la Polonia, ma contro le compagnie aeree di tutto il mondo", ha detto Tusk toccando la questione della campagna di sabotaggio contro i Paesi della Nato, denunciata anche dal segretario generale Mark Rutte.
Ma, appunto, non tutto ruota intorno a missili carri armati. Il percorso d'ingresso dell'Ucraina nell'Ue sta alla base della "rivoluzione della dignità" - cioè come gli ucraini chiamano l'Euromaidan - e Varsavia sa quanto è importante per tenere viva la voglia di lottare di Kiev. "Lavoreremo insieme all'Ucraina e ai nostri partner europei in modo incondizionato per accelerare il più possibile il processo di adesione: questo richiederà, come sapete, molto lavoro", ha assicurato Tusk. In termini pratici significa aprire nei prossimi sei mesi i primi capitoli negoziali - perlomeno quello più importante, sui "fondamentali" - e qui iniziano le complicazioni: serve l'unanimità e Budapest, come di sovente, potrebbe mettersi di mezzo.
Il segreto, suggerisce il ministro per gli Affari Europei Adam Szlapka, è lavorare a stretto contatto con Kiev "sul merito" e dunque "sottrarre gli argomenti" agli scettici. In questo senso l'esperienza polacca nel processo di adesione potrebbe essere davvero un moltiplicatore di possibilità. Secondo Zelensky, l'ingresso dell'Ucraina non coinvolge solo "la diplomazia e la politica" ma anche "l'economia e la sicurezza", poiché quanto prima l'Ucraina diventerà membro dell'Ue e della Nato, e quanto prima "lavoreremo insieme", tanto prima "raggiungeremo la necessaria stabilità geopolitica".
"Dove saremo uniti, la Russia non avanzerà", promette Zelensky. Nota a margine. La visita del presidente ucraino coincide con le prime esumazioni delle vittime dei massacri in Volinia e Galizia orientale durante la Seconda Guerra mondiale per mano dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (o Upa). Tusk e Zelensky hanno firmato una dichiarazione congiunta al riguardo. "Non permetterò che questa storia difficile e tragica venga sfruttata per giochi politici in Polonia e lavorerò con grande coerenza per risolvere rapidamente la questione una volta per tutte", ha promesso Tusk. Perché la minaccia comune è la Russia e gli interessi di Polonia e Ucraina "coincidono" per la maggior parte.
"La presidenza di turno polacca dell'Unione Europea romperà lo stallo che si è formato sul percorso di adesione dell'Ucraina nell'Ue, accelereremo il lavoro". Lo ha detto il premier polacco Donald Tusk nel corso di un incontro a Varsavia con il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, precisando che tra Ucraina e Polonia non c'è solo un rapporto di amicizia ma anche di "comuni interessi". "Una Ucraina indipendente e sovrana, che decide del suo futuro, è prerequisito per la sicurezza della Polonia e dell'Europa: Kiev può contare sul sostegno di Varsavia e uno dei miei compiti e galvanizzare l'aiuto dell'Ue verso l'Ucraina".
"Dobbiamo sostenere di più l'Ucraina per cambiare la traiettoria della guerra. Vogliamo tutti che finisca. Ma soprattutto, vogliamo che la pace duri". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, aprendo la due giorni di riunione del Comitato militare dell'Alleanza.
Nonostante il massiccio attacco missilistico e di droni russi delle ultime ore, il sistema energetico ucraino funziona stabilmente: lo ha dichiarato, citato dai media ucraini, il premier, Denys Shmyhal. "La Russia ha compiuto un altro massiccio attacco contro l'industria energetica. Il nemico ha preso di mira le infrastrutture del gas e gli impianti che garantiscono la vita normale delle persone. Grazie alle forze di difesa aerea, il piano russo è fallito ancora una volta. Il sistema energetico funziona stabilmente. Grazie a i difensori per la loro professionalità", ha scritto. Gli attacchi, fanno sapere i media ucraini citando l'aeronautica militare, hanno coinvolto 40 missili balistici e da crociera, almeno 30 dei quali abbattuti dalla contraerea, e 70 droni, almeno 47 dei quali intercettati. Sono stati presi di mira gli impianti energetici ucraini, in particolare le infrastrutture del gas nelle regioni di Kharkiv, a nord-est, e di Leopoli e Ivano-Frankiv, nell'ovest. Inoltre, non tutti i missili che non sono stati abbattuti hanno raggiunto i loro obiettivi, precisa ancora Kiev. Nel dettaglio, secondo i media ucraini, sono stati impiegati un missile ipersonico Iskander, 7 da crociera Kh-22/32 lanciati da bombardieri Tu-22, 4 da crociera Kalibr lanciati dalla flotta del Mar Nero, 27 missili cruise Kh-101 e Kh-55 lanciati dalla regione di Volgograd da bombardieri strategici Tu-95, 4 missili guidati Kh-59 e 74 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana oltre a vari droni-esca.
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