Resta in carcere Maysoon Majidi,
l'attivista ventottenne per i diritti delle donne iraniane
arrestata il 31 dicembre dello scorso anno a Crotone con
l'accusa di essere stata uno degli scafisti di uno sbarco di
migranti.
Il Tribunale di Crotone, davanti al quale l'attivista é imputata
di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ha rigettato
l'istanza che era stata avanzata dell'avvocato Giancarlo
Liberati, difensore della donna, per la concessione degli
arresti domiciliari. Alla richiesta si era opposto il pubblico
ministero, Maria Rosaria Multari.
Il difensore aveva anche chiesto che all'attivista, quale
garanzia riguardo il possibile pericolo di fuga, venisse
applicato il braccialetto elettronico. Il Tribunale ha rigettato
la richiesta motivando la decisione con l'esistenza di precise
esigenze cautelari. L'attivista si é sempre proclamata innocente
e nei mesi scorsi, per un periodo, aveva anche fatto uno
sciopero della fame.
Quella di oggi é la quinta richiesta di concessione dei
domiciliari per Maysoon Majidi che viene rigettata dal Tribunale
di Crotone. Resta pendente, intanto, l'istanza di revoca
dell'ordinanza di custodia cautelare emessa a carico
dell'attivista presentata dal suo difensore su cui il Tribunale
del riesame di Catanzaro si pronuncerà in occasione dell'udienza
fissata per il 18 ottobre.
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